Visione d'inizio luglio.

All’improvviso, però, ho la percezione di un’ombra che mi sorvola, immaterialmente sfiorandomi. Allora apro gli occhi di colpo e faccio in tempo a vedere una creatura indefinita – un uccello? Un quadrupede? Un umano? – che spicca un balzo mozzafiato proprio sopra di me, possente eppure eterea. Quasi mi tocca nel suo volo, fende rapida l’aria ed entra in mare in un tuffo perfetto. S’immerge sotto l’acqua calma di turchese, è flessuosa, adesso mi pare umana, indossa un lungo abito rosso, ma ha una coda di sirena o forse di orca – polposa e nera. Nuota, scivola come di seta sotto il mare trasparente laggiù. Si insinua tra le rade persone, ma sembra che nessuno la noti; solo io, che sono avvinta dalla bellezza prodigiosa di tutto ciò che ho visto: il balzo, il volo, il tuffo, la grande pinna corposa. Mi domando che cosa sia, mentre la creatura fila verso il mare aperto tra l’indifferenza – o forse la cecità? – dell’altra gente. Finché realizzo che c’è qualcuno accanto a me, che mi guarda. Mi volto ma ho il sole negli occhi, non posso definire che i contorni tremolanti di chi ho davanti, troppo poco per capire chi sia. Eppure ho profondi brividi d’emozione sotto tutta la pelle, le braccia, la nuca, la schiena. Il cuore adesso mi batte lentamente, in attesa. E nel silenzio del mio respiro una voce mi sussurra:

“sei tu, lo sai?”.

Buona vita a tutti!